ANTIFRAGILITY LAB /

Project

Planning for anti-fragility in Castel Volturno

#enablingMarginalTerritories
Period

2025 / 2026

Gruppo di ricerca

Marco Peverini, Andrea Rigon

Partner

Comune di Castel Volturno, CatalyticAction

Il progetto pilota affronta le fragilità urbane e sociali di Destra Volturno, area segnata da abusivismo, degrado ambientale e carenza di servizi. Integrando didattica e ricerca, coinvolge studenti ed esperti per sviluppare strumenti di pianificazione e capacity building per l’amministrazione. L'obiettivo è creare le basi per una collaborazione continuativa, potenzialmente strutturata come un’antenna territoriale CRAFT.

Il contesto del progetto pilota è la città di Castel Volturno, comune che non si è mai dotato di uno strumento di pianificazione urbanistica fino a quest’anno, e si concentra sulla zona più fragile di Castel Volturno, Destra Volturno, che presenta una sovrapposizione di numerose problematiche e fattori di rischio sociale e ambientale, e un significativo deficit urbanistico e di servizi e accessibilità. Questa zona dove molte delle abitazioni sono abusive, si trova tra la foce di un fiume e il mare e ha occupato lo spazio dunale, ed è sempre piú affetta da erosione costiera e da frequenti inondazioni che raggiungono le abitazioni più prossime alla costa.
Castel Volturno ha un patrimonio edilizio di seconde case sovrabbondante e ormai in buona parte abbandonato e inutilizzato (oltre che spesso irregolare), e molte abitazioni sono gestite da gruppi informali e criminali che controllano l’accesso e vengono insediate da persone che non possono permettersi un alloggio adeguato e regolare. I residenti sono tra i piú poveri, di origine sia italiana che straniera, con una componente significativa di persone agli arresti domiciliari. In questa situazione, il comune di Castel Volturno vede una crescita demografica sia nei dati, sia nelle presenze non registrate, dietro cui si cela (spesso inespressa) una forte domanda di spazi e servizi pubblici al momento del tutto insufficienti – anche perché’ interi quartieri erano stati concepiti come luoghi di “villeggiatura” e non di residenza. Si tratta, però, di un territorio ricco di associazioni e terzo settore che cerca in qualche modo di sopperire alle carenze di socialità e spazi collettivi – ad esempio prendendosi cura delle aree verdi.
Affronteremo i numerosi temi e le numerose fragilità di questo territorio con gli strumenti teorici e pratici offerti dai vari campi disciplinari disponibili (urbanistica ma anche sociologia e ambiente), avvalendoci del supporto di esperti e guest lectures rispetto alle specifiche problematiche.
Il pilota si integra con l'attività didattica: gli studenti del laboratorio di Urban planning saranno coinvolti in attività sul campo, e il risultato del laboratorio sarà poi presentato all’amministrazione comunale in un evento aperto alla cittadinanza. L’obiettivo dell’attività è sia di fornire agli studenti strumenti analitici e progettuali per affrontare le sfide sociali e ambientali contemporanee in contesti multi-problematici, sia di sostenere in un’ottica di capacity building dell’amministrazione comunale e di costruzione di strumenti di pianificazione e intervento che non affrontano le pressanti tematiche attuali ma sviluppano anche strumenti di anti-fragilità rispetto ai possibili scenari di cambiamento del territorio. Ci immaginiamo che questo sia è il primo passo per costruire una collaborazione in supporto di questa amministrazione che potrebbe anche diventare un’antenna territoriale CRAFT: uno spazio temporaneo co-progettato con gli attori locali con l’obiettivo di intercettare questioni e sfide e mettere in moto una rete di relazioni e risorse territoriali.

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