L’Amministrazione Comunale di Verona (Assessorato ai Beni Culturali e Assessorato Strade e Giardini) offre un’opportunità di ricerca sui “vuoti urbani” della città storica, che, seppur densi e significativi, sono spesso connotati da caratteri di fragilità e non-identità, inadeguati per i bisogni di una comunità multiforme, per le condizioni ambientali e climatiche in cambiamento, per la pianificazione di radicali interventi (nuova linea filoviaria). Sorti dentro un remoto contesto e non necessariamente confinati o interclusi, hanno spesso perso la loro originaria funzione e, vissuti in modi impropri, sono diventati in-utili, se non dis-integrati. L’indagine, applicata a quindici piazze minori, ne mette a fuoco i caratteri storici, tipologici e morfologici; ne evidenzia le fisicità attraverso le più moderne tecniche di rilievo e digitalizzazione; riflette sul ruolo della natura, garante del controllo microclimatico, della continuità ecologica e della diversità biotica; attiva una sorta di innovazione metodologica che si confronta con le esigenze degli attori locali, per coniugare rigenerazione urbana e innovazione sociale, culturale ed economica, in equilibrio tra domanda e offerta di nuove forme di diritto alla città; controllo delle ricadute ambientali del cambiamento climatico e delle sfide connesse alla transizione, con l’attivazione di processi di anti-fragilità; attenzione all’accessibilità equa e sicura dello spazio urbano.